Perché una "Banca"?
Perché il Mezzogiorno non è carente solo di intermediari finanziari ma, soprattutto, di volontà e capacità di utilizzare le risorse materiali ai fini dello sviluppo.
Perché le dotazioni di risorse immateriali giacciono inoperose e infruttuose.
Perchè nel Mezzogiorno d’Italia la “domanda” di coesione sociale è ritenuta una variabile in grado di mettere in moto il circolo virtuoso dell’economia, di generare competitività.
Perché c’è bisogno di un “intermediario sociale” che le raccolga sotto forma di “depositi immateriali” e le attivi indirizzandole là dove si avvia un percorso di sviluppo.
Perché una Banca può attivare un “moltiplicatore sociale”, contribuire all’opera di infrastrutturazione sociale favorendo l’interazione e la cooperazione tra soggetti sociali che operano in medesimi ambiti territoriali e/o tematici, accompagnando a fare comunità.
I “poli di risorse” della Banca costituiscono un capitale sociale di forte impatto innovante, capace di incrementare i fattori immateriali che contribuiscono allo sviluppo, in un contesto, quello meridionale, in cui le risorse materiali esistenti sono largamente sottoutilizzate.